I BENEFICI DEL TRATTAMENTO MANUALE DALLA GRAVIDANZA AL POST PARTO


Per la donna, la gravidanza rappresenta il tempo dell'attesa della nascita di un figlio, un lungo percorso alla scoperta di una vita che cresce dentro e che porta ad instaurare un forte legame con il proprio bambino.

Questo evento segna una fase tanto unica quanto cruciale per la donna e il modo di viverlo è influenzato dalla presenza di importanti fattori biologici e psicologici.

Durante le 40 settimane di gravidanza al concepimento il corpo della futura mamma viene sottoposto a significativi cambiamenti fisici atti a predisporre la struttura ad accogliere il feto, a sostenerlo nello sviluppo per poi darlo alla luce.

Con lo sviluppo del feto la postura si modifica aumentando il carico sull'addome: le curve della colonna vertebrale aumentano così come il carico sul bacino, anche, ginocchia e caviglie modificando la struttura di sostegno del corpo, 

Nel corpo femminile avvengono anche essenziali cambiamenti ormonali che possono andare a modificare sia il corpo che lo stato emotivo.

In questo delicato periodo la gestante potrà beneficiare del trattamento manuale affinché i processi di cambiamento e adattamento del corpo non incontrino ostacoli e procedano in maniera del tutto naturale limitando il più possibile dolori e sintomi contribuendo all'esito di un buon parto.


L'INSORGENZA DI DISTURBI E DOLORI

Nei nove mesi di gestazione generalmente si manifestano una serie di disturbi e malesseri di varia natura legati ai importanti cambiamenti fisiologici che il corpo "subisce" per adattarsi alla crescita del feto tra cui: mal di testa, mal di schiena, nausea, lombalgia, problemi circolatori agli arti inferiori, reflusso gastrico, insonnia, etc. 


L'INZIO DEL CAMBIAMENTO

Nel primo trimestre di gravidanza si riscontra un aumento della gittata sistemica e frequenza cardiaca, ritenzione di sodio e ritenzione idrica (aumento di progesterone), che conducono ad un aumento del volume ematico, una riduzione della resistenza vascolare sistemica e una riduzione della pressione sanguigna.

La pancia ancora non ha una crescita evidente e l'apparato muscolo-scheletrico non è ancora sottoposto a cambiamenti posturali.

Nei primi mesi potrebbero presentarsi anche piccole perdite di sangue ma non sempre sono segno di minaccia di aborto.

Se è vero che nel primo trimestre vi è il maggior rischio di aborto spontaneo è anche vero che questo potrebbe avvenire senza alcun sintomo e che spesso la causa rimane sconosciuta la cui incidenza diminuisce notevolmente nel secondo e nel terzo trimestre.

Pertanto, in questa delicata fase della gravidanza sono sconsigliati trattamenti manuali specie se riferiti alla zona lombare e addominale!

Questi cambiamenti raggiungono un picco nel secondo trimestre per poi rimanere costanti fino al momento del parto.

La ritenzione dei liquidi causa un aumento della congestione nel corpo con gonfiori alle estremità inferiori/superiori, creando eventuali problemi strutturali, come la sindrome del tunnel carpale.

Tra i sintomi più comuni, dal secondo al dal terzo trimestre, è frequente l'insorgenza del dolore lombare.

Questo perché l'accrescimento del peso corporeo e della massa uterina può creare compressioni verso la parete posteriore dell'addome andando a sollecitare strutture portanti quali la colonna vertebrale e gli arti inferiori, e strutture viscerali quali ureteri, aorta addominale, strutture nervose, etc.


GLI ORMONI DELLA GRAVIDANZA

Intorno alla 12esima settimana vengono rilasciati importanti ormoni come la relaxina e il progesterone per permettere al corpo di attuare importanti cambiamenti funzionali.

La relaxina favorisce una maggiore lassità legamentosa e articolare in particolar modo delle articolazioni sacroiliache e alla sinfisi pubica, per permettere al bacino di raggiungere una maggiore ampiezza al fine di contenere il progressivo aumento di volume del feto e al termine della gravidanza di favorire il concepimento.

Questi cambiamenti, associati alla crescita del volume del feto, indurranno l'aumento delle curve della colonna vertebrale in particolar modo di quella lombare per favorire il posizionamento del feto nel bacino aumentando la pressione sul plesso nervoso lombosacrale, con una potenziale comparsa di sciatalgia o alterazione della sensibilità (parestesia) agli arti inferiori.


LA RESPIRAZIONE CAMBIA

Durante la gravidanza anche la respirazione viene alterata obbligando la futura mamma ad atti respiratori forzatamente più brevi e veloci a causa dello stress sul muscolo diaframmatico

Il diaframma è un muscolo che divide la porzione toracica da quella addominale e ha lo scopo di permettere, tramite la propria contrazione e abbassamento durante la fase di inspirazione, di creare una pressione negativa all'interno della gabbia toracica per favorire l'entrata dell'ossigeno nei polmoni.

Durante la fase inspiratoria il diaframma, abbassandosi, crea un effetto meccanico di "massaggio"  sulle strutture viscerali sottostanti stimolandone la peristalsi, la circolazione e il drenaggio dei liquidi.

Nella fase opposta, di rilassamento funzionale, il diaframma si alza creando una pressione positiva all'interno della gabbia toracica per favorire l'espulsione dell'aria

Con il progredire della gestazione, l'aumento del volume del feto, crea una sempre maggior pressione sul diaframma, limitando la normale espansione della cavità toracica, rendendo così più faticosi (brevi e veloci) gli atti respiratori.

Mantenere una corretta respirazione in gravidanza permette un adeguato apporto di sostanze nutritive ed energetiche a tutto il corpo favorendone il benessere al feto durante la gravidanza e nella gestione del dolore della futura mamma durante travaglio di parto.

In particolar modo in vista del parto, la respirazione in gravidanza è fondamentale per affrontare meglio le contrazioni uterine, per favorire la dilatazione del collo dell'utero e permettere al feto una corretta compensazione alla riduzione di ossigeno che avviene durante le contrazioni.

La corretta respirazione in gravidanza agisce sulla mobilità dell'utero e di conseguenza del feto e migliora l'entropia dei liquidi, ovvero potenzia la vascolarizzazione e con essa gli scambi dei nutrimenti, di scorie e di ossigeno.

Da ciò è chiaro quanto sia fondamentale intervenire con il trattamento manuale al fine di impedire che eventuali costrizioni muscolo-scheletriche e nervose vadano ad ostacolare la corretta funzione diaframmatica.

Il muscolo diaframmatico, tramite i suoi pilastri, è direttamente collegato alla colonna vertebrale e dalla stessa riceve, tramite una specifica innervazione, i segnali nervosi per il corretto funzionamento.

Per questi motivi viene consigliato il trattamento manuale di "punti chiave" della colonna vertebrale, del bacino e degli arti inferiori abbinato ad una serie di esercizi respiratori per allenare il diaframma a mantenere una corretta ed efficacie funzione.

IL TRATTAMENTO MANUALE COME VALIDO SUPPORTO

Durante la gravidanza sono interdette la maggior parte delle terapie fisiche strumentali e farmacologiche ad eccezione del mero trattamento manuale.

Il trattamento manuale osteopatico o chiropratico, anche in relazione alle eventuali indicazioni dell'ostetrica e del ginecologo, si prefigge come scopo di ridurre il dolore e di prevenirne gli effetti.

Agendo fin da subito, sui tessuti superficiali e profondi, si evita lo sviluppo di tensioni osteo-articolari e miofasciali che possono facilitare l'insorgenza di limitazioni della donna al movimento, promuovendo nel tempo disturbi e dolori.

Così come dei trattamenti massoterapici, effettuati con massaggi miorilassanti alla schiena e drenanti agli arti inferiori, favoriscono una diminuzione dei dolori e dei disturbi muscolo tensivi facilitando la circolazione venosa e linfatica.


IL TRATTAMENTO NEL POST PARTO

Nel periodo successivo al parto, la neomamma solitamente lamenta una stanchezza fisica e mentale: dolori alla schiena (soprattutto a livello lombare), dolori a spalle e collo, depressione o ansia, emicrania, disturbi al bacino e di lassità ai muscoli del pavimento pelvico favorendo disturbi d'incontinenza.

Sollevare e tenere in braccio il neonato e l'allattamento possono provocare un sovraccarico al tronco, spalle e arti superiori.

Diviene così necessario il trattamento manuale post parto in quanto aiuta la donna al completo recupero delle normali funzioni del corpo, favorisce il riequilibrio degli organi interni, l'utero, pressione, schiena, gambe e articolazioni.

Particolarmente utile in questa fase è l’impiego dell’auricoloterapia quale efficacie supporto alla terapia manuale nella gestione del recupero psicofisico.

Nel caso di parto cesareo il trattamento manuale si rivela fondamentale per il trattamento della cicatrice

A qualche mese dal parto, dopo la cicatrizzazione definitiva, il trattamento manuale consente di liberare le aderenze cicatriziali formate e ripristinare l'elasticità della fascia connettivale favorendo il recupero della mobilità e motilità di utero e intestino. 

Prima si inizierà il trattamento maggiore sarà l'efficacia nel controllo dei dolori e dei disturbi in gravidanza, al parto e nel post parto!


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