LA SUBLUSSAZIONE VERTEBRALE CHIROPRATICA
In chiropratica per Complesso di Sublussazione Vertebrale (VSC) viene definito il complesso di alterazioni articolari funzionali, strutturali e patologiche che compromettono l'integrità neurale e possono influenzare negativamente non solo la mobilità distrettuale ma anche la funzione degli organi e la salute generale.
La VSC può indurre una serie di alterazioni di natura fisica e funzionale che a cascata possono influenzare la fisiologia dei tessuti, sia per quanto concerne le caratteristiche istologiche e neurologiche, piuttosto che quelle recettoriali, biochimiche e vascolari.
Analisi delle manifestazioni cliniche della VSC
La VSC può interessare una o più Unità Funzionali Vertebrali (UFV) adiacenti e le strutture molli e legamentose che le collegano.
E' un complesso tri-articolare composto da due articolazioni zigoapofisarie e dal disco intervertebrale.
1️⃣ DISCINESIA POSIZIONALE
2️⃣ DISFUNZIONE DI FISSAZIONE
3️⃣ DISFUNZIONE DI IPERMOBILITA'
4️⃣ DISFUNZIONI NEUROFISIOLOGICHE
5️⃣ DEGENERAZIONE MUSCOLARE
6️⃣ CAMBIAMENTI VASCOLARI
Discinesia Posizionale
Per discinesia posizionale si intende il disallineamento di una vertebra sull'altra.
Le cause possono essere dovuti a fattori posturali, l'influenza della gravità e il dominio cerebrale.
La natura della discinesia posizionale può variare a seconda delle caratteristiche dei ogni singola struttura articolare vertebrale e può realizzarsi su una o più possibili direzioni di movimento di quella specifica articolazione.
I meccanismi di lesione che possono portare ad una discinesia possono essere inglobati in due grandi categorie: MACROTRAUMA e MICROTRAUMA.
MACROTRAUMA: un trauma dovuto da una forza improvvisa che, destabilizzando l'equilibrio articolare, crea danni alle capsule articolari, al disco e ai legamenti che supportano un'articolazione vertebrale.
MICROTRAUMA: la presenza di un campo di forze (non irritanti nell'immediato) che nel tempo, attraverso la graduale deformazione dei tessuti molli, si ripercuote sulla colonna vertebrale, sui tessuti circostanti e sugli organi del livello corrisposto.
In seguito a questi eventi la colonna tenderà a riorganizzarsi attorno a degli schemi compensativi e le UFV, anatomicamente e funzionamenti normali, saranno soggette a stress sempre maggiore compensando quelle aree e quei livelli vertebrali che sono limitati nella loro capacità funzionale.
Un particolare tipo di discinesia posizionale è la retrolistesi, presente nelle curve lordotiche della colonna vertebrale (cervicale e lombare) con la particolarità di creare un restringimento del canale midollare.
Disfunzione di Fissazione
Ogni VSC è allo stesso tempo una fissazione, cioè la vertebra sublussata è fissata o immobilizzata in relazione alla vertebra adiacente (sottostante) finché non subisce un adjustemnt che ne ripristina la normale funzionalità.
Ci sono anche vertebre disallineate che cambiano facilmente posizione (ipermobilità) ad esempio durante un movimento del paziente, sono in posizione compensatoria e non necessitano di alcun adjustment.
In questo caso è fondamentale ricercare la VSC causa di questo meccanismo compensatorio.
La disfunzione in fissazione altera l'artrocinematica limitando l'unità vertebrale ad esprimersi fisiologicamente in tutte le sue direzioni di movimento portando all'alterazione del centro istantaneo di rotazione.
La fissazione prolungata può causare anormali riflessi-autonomi, ipermobilità compensatoria su altri livelli vertebrali e degenerazione articolare spinale e discale.
Il principale meccanismo di drenaggio dei fluidi a livello del disco è attuato dal processo di imbibizione in cui viene inviato il nutrimento ed espulse le sostanze di rifiuto.
L'imbibizione viene alterata dalla fissazione prolungata della VSC portando alla perdita di acqua extracellulare, alla deplezione dei GAG (glicosaminoglicani) e alla reticolazione delle fibre collagene.
Tra le principali cause di fissazione vertebrale si collocano:
1️⃣ SPASMI MUSCOLARI
2️⃣ ADERENZE
3️⃣ INFIAMMAZIONE ACUTA
4️⃣ DISCOPATIE
Disfunzione di Ipermobilità
Le articolazioni ipermobili (se non conseguenti a patologie o traumi) vengono considerate come un fenomeno compensatorio, secondario alla presenza di disfunzioni in fissazione di altri livelli vertebrali.
In presenza di VSC la colonna vertebrale tenterà di mantenere il range di movimento sacrificando talvolta articolazioni vertebrali provocando nel tempo la degenerazione o la rottura dei tessuti molli interarticolari.
Tale situazione può essere verificata con la radiografia tramite la presenza di osteofitosi da trazione in livelli vertebrali superiori a quella del livello sublussato.
Disfunzioni Neurofisiologiche
L'interferenza neurologica può essere vista sia come un risultato diretto che indiretto della VSC.
La presenza di VSC che porta alla riduzione dello spazio intervertebrale possono predisporre le radici nervose periferiche all'irritazione; situazione esacerbata dalla pressione dell'edema e dalla tensione sulle strutture nervose e meningee durante il movimento, aumentando di conseguenza anche la tensione sui tessuti molli.
Tale tensione causa disturbi funzionali importanti a carico delle strutture vascolari nervose producendo alterazioni nella conducibilità nervosa, ischemia e parestesia post-ischemica.
Un altro fattore irritativo è la compressione e i blocchi derivanti da questo evento vengono classificati in reversibili o irreversibili.
Nei fattori reversibili non vi è lesione del tessuto nervoso ed è provocato da anossia locale e la normalità viene ristabilita togliendo la compressione.
Differente è il caso di quelli irreversibili dove è presente un'alterazione di continuità nervosa o alterazioni strutturali degenerative dei tessuti nervosi e/o vascolari.
Tale situazione si verifica a causa di una compressione nervosa prolungata nel tempo.
Alcune delle principali problematiche a carico del sistema nervoso che possono realizzarsi a seguito di VSC:
1️⃣ Ipersensibilità da denervazione: condizione patologica che in seguito a danni a strutture nervose periferiche o al ganglio della radice dorsale, si crea un'ipersensibilità dei recettori muscolari e periferici. Segni e sintomi include iperalgesia cutanea, mialgia, disfunzione autonomica, alterazione trofiche, alterazione del tono muscolare.
I livelli vertebrali sublussati inducendo una facilitazione informazionale elettrica, portano ad un'attivazione aberrante del sistema nervoso simpatico creando una iperattivazione midollare dei segmenti coinvolti, provocando risposte maggiori rispetto ad una condizione di equilibrio.
2️⃣ Apprendimento spinale: l'esposizione ad uno stimolo nocicettivo prolungato può creare una facilitazione nell'attivazione del sistema nervoso attraverso il fenomeno della plasticità comportamentale (fenomeno dell'apprendimento spinale).
3️⃣ Riflessi viscero-somatici: una disfunzione d'organo può realizzare un vero e proprio bombardamento afferente nocicettivo a livello midollare, portando a meccanismi compensatori a livello vertebrale, alterando la funzione muscolare della zona.
Tale alterazione muscolare, nel lungo termine, potrebbe provocare effetti interarticolari paragonabili a quelli di un trauma spinale primario.
La fissazione indotta dallo spasmo muscolare, alterando la normale mobilità vertebrale, potrebbe divenire responsabile di alterazioni degenerative a carico dell'UFV.
4️⃣ Dolore: gli impulsi nocicettivi generano riflessi che alterano il funzionamento fisiologico del soma, visceri e organi.
La distribuzione nocicettiva comprende tutti i tessuti connettivi (meningi comprese), la porzione dell'anello vertebrale che va dal terzo esterno alla sua metà.
Degenerazione Muscolare
La degenerazione muscolare si verifica secondariamente alla disfunzione di fissazione e contribuisce alla degenerazione articolare.
L'immobilizzazione è associata alla formazione di aderenze tra il tendine e la sua guaina, ad alterazioni metaboliche e biomeccaniche del muscolo, a perdita di capacità contrattile.
L'immobilizzazione prolungata può anche creare alterazioni dei circuiti alfa-gamma, con conseguente ipersensibilità dei fusi neuromuscolari.
Cambiamenti Vascolari
La degenerazione articolare delle strutture vertebrali può essere inficiata da alterazioni dell'apporto arterioso e del drenaggio venoso.
E' constatato che quando si verifica una stasi venosa e/o linfatica, la ridotta capacità di eliminazione delle tossine cellulari può portare ad infiammazione, accelerando la degenerazione tissutale.
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