Riflessioni d'Autunno in Medicina Tradizionale Cinese


L'Autunno è la stagione, secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) di cui è parte integrante il Tai Chi e il Qi Gong, dominata dall'elemento Metallo che ha come organi privilegiati il Polmone e il Grosso Intestino.

Secondo la teoria dei Cinque Elementi (o dei 5 Movimenti) ad ogni stagione è attribuito un elemento o movimento energetico, a cui corrisponde una coppia di organi/visceri (Zang = organo = Yin, più all'interno; Fu = viscere = Yang, più a contatto con l' esterno) che lavorano in sincronia ed armonia (i cinesi paragonano questo loro rapporto a quello tra vestito e fodera): 

Primavera = Legno = Est = espansione del piccolo Yang, coppia Fegato /Cistifellea; 

Estate = Fuoco = Sud = massima espansione o Grande Yang, coppia Cuore/Intestino Tenue; 

Autunno = Metallo = Ovest = contrazione/inizio discesa o piccolo Yin, coppia Polmone/Grosso Intestino; 

Inverno = Acqua = Nord = massima discesa o Grande Yin, coppia Rene/Vescica. 

Inoltre esiste, secondo la tradizione millenaria cinese, una Quinta Stagione o Stagione di mezzo (o di passaggio), rappresentata dall'elemento Terra = Centro, stabilità, radicamento, equilibrio di Yin e di Yang, coppia Milza/Stomaco: questa stagione si ripete quattro volte all'anno alla fine di ognuna delle stagioni classiche e ha la durata di circa 18 giorni. 

Per accordare la teoria dei Cinque Elementi agli organi si è soliti inserire la Terra, come Quinta Stagione, dopo l'estate e prima dell'Autunno (Tarda estate, corrispondente al periodo delle grandi piogge in Cina). 

Seguendo l'andamento circolare esterno delle frecce, fisiologicamente l'organo "madre" genera (nutre, rafforza) l'organo "figlio", mentre le frecce bianche, rivolte all'interno, indicano l'effetto fisiologico di controllo inibitorio dell'organo "nonno" rispetto all'organo "nipote". 

L'inversione di questi vettori significa insorgenza di patologia.

Questa complessa e delicata serie di corrispondenze ci richiama alla caratteristica principale della MTC che è l'interdipendenza delle varie funzioni in un'ottica psico-somatica, olistica ed energetica.

L'Autunno (Movimento Metallo) è il periodo della raccolta, della riflessione, della scelta oculata e dell'immagazzinamento di ciò che servirà per attraversare la stagione invernale. 

C'è sicuramente una nota malinconica nella stagione autunnale: la vitalità e l'esuberanza dell'estate sono ormai concluse e ci troviamo in una situazione emotiva simile a quella che si prova al tramonto, quando il sole, ancora luminoso ma non più caldo ed ardente, cala all'orizzonte. 

In termini esistenziali è la fase che segue la maturità piena e prelude alla senilità: pomeriggio della vita.

Il Padre Dante ha eternato questo sentimento nei memorabili versi: "Era già' l'ora che volge il disio ai naviganti e 'ntenerisce il core" (Canto VIII; Purg.)

In Autunno c'è un rovesciamento "energetico": il massimo Yang dell'Estate (luce, calore, movimento) inverte la sua polarità, e diventa Yin che si avvia verso l'oscurità, il freddo e l'immobilità dell'Inverno. 

Anche in primavera c'è un rovesciamento energetico (si passa dal Grande Yin dell'Inverno al piccolo Yang della primavera) ma in questo caso tutto sarà più facile e gradevole: aprirsi ed espandersi verso la vita e la luce dà un senso di piacere. 

Adesso invece dobbiamo adattarci, anche se è più difficile, e dobbiamo prepararci al silenzio, al buio e al riposo del periodo invernale.

Dobbiamo riposarci, calmarci, riflettere, fare delle scelte oculate, conservare ciò che è necessario e prezioso, eliminare ciò che è superfluo o dannoso; dobbiamo difenderci dalle prime intemperie stagionali e rafforzare il nostro sistema immunitario.

L'energia autunnale si ritira, si condensa, si compatta, si cristallizza, si interiorizza, si nasconde (il Metallo bene rappresenta questa tendenza alla condensazione e alla compatezza; più il metallo è duro più diventa resistente ed efficace, vedi l'esempio del diamante: il più duro e tagliente di tutti i minerali, nascosto nelle viscere della terra). 

Ed il metallo, come una spada tagliente, è in grado di scegliere e di eliminare (di potare i rami secchi) ciò che non serve, perché inutile o superfluo, e può conservare gelosamente solo ciò che è utile e prezioso per la nostra salute psico-fisica.


L'ESERCIZIO "AUTUNNALE" DEL TAI CHI CHUAN

Un movimento/esercizio marziale tipicamente autunnale consiste nel sollevare entrambe le braccia verso il cielo -il cielo con la sua luce è l'origine del metallo che conserva in sé una scintilla di quella luce-, le incrocio di taglio davanti al collo, come se fossero un tetto e rapidamente le abbasso verso l'esterno, come se il bordo esterno dell'avambraccio e il taglio della mano, fossero il fendente di una spada che si abbatte tagliando ed eliminando tutto ciò che è superfluo o nocivo. 

Secondo la tradizione il fendente è come una spada che taglia la seta. 

Dopo una serie ripetitiva di questi movimenti eseguiti con decisione e rapidità (proprio come farebbe un guerriero armato di spada), magari emettendo con la espirazione un suono sibilante, veloce e secco simile alla lama che fende, sicuramente avremo eliminato l'eccesso di Yang ( tensione, emozione) dal nostro corpo, e potremo continuare l'esercizio in maniera più Yin, cioè più lenta e meditativa, portando l'intenzione ed il pensiero su ciò che di utile e prezioso abbiamo raccolto e intendiamo conservare nel nostro interno, e allora le nostre braccia si abbasseranno prima in modo tranquillo e quieto, non si divideranno subito, ma pensando al movimento fluttuante e delicato delle foglie che si staccano dai rami, si poseranno delicatamente ai lati dei fianchi, quasi con l'intenzione di bene distribuire e trovare un equilibrio. 

Sicuramente aumenterà il senso di calma interiore e riusciremo a rallentare il respiro e a renderlo più sottile e prolungato. 

Le due modalità di esecuzione dell'esercizio sono ugualmente interessanti e complementari.

Quindi dal punto di vista emotivo il Metallo è l'energia che ci permette di fare delle scelte, di stabilire delle priorità, di stabilire dei confini.

Si nutre di giustizia e di rispetto delle regole: se la sua energia è eccessiva ci può rendere intransigenti, rigorosi fino all'eccesso, poco inclini a modificare le nostre idee e poco diplomatici; se al contrario è troppo debole ci rende schiavi delle decisioni altrui o delle nostre false sicurezze, anche se nocive per noi, incapaci di scegliere e di dire un "no" chiaro e deciso, quando serve. 

Come sempre l'equilibrio ed il giusto mezzo sono salutari per la nostra vita e la nostra salute: infatti il metallo che è rigido, stabile e compatto, ha in sé anche la caratteristica di poter essere malleabile, e con il calore del fuoco può addirittura liquefarsi ed assumere altre forme, e quindi può superare rigidità preconcette e modificarsi strutturalmente. 

Ricordiamo che nella Legge dei 5 Movimenti il Fuoco è il "nonno" del Metallo, ed è in grado di moderarlo e di educarlo. 

Il messaggio sottointeso è quanto mai significativo: non c'è corazza o scudo di metallo che possa renderci impenetrabili ed impassibili all'azione del Cuore (Fuoco).

Il Polmone è l'organo che è particolarmente animato dalla energia autunnale: raccoglie tramite il respiro l'aria nuova (l'ossigeno) e l'energia del cielo (la luce) e la distribuisce a tutti gli organi. 

Elimina l'aria vecchia (l'anidride carbonica ed il vapore acqueo).

Il Polmone si fortifica con il senso di giustizia; si indebolisce e soffre con la tristezza, emozione per lui negativa. 

Si fortifica con il sapore piccante; si indebolisce con il clima secco. 

Il colore che lo rappresenta è il bianco: come la lucentezza della lama della spada, o il bagliore improvviso di un fulmine o il bianco delle ossa. 

La Tigre Bianca che scende dalle nebbie della montagna è l'animale mitologico che lo rappresenta in contrasto con il Drago Verde che raffigura invece la Primavera.

Si apre al naso (olfatto come organo di senso), - per inciso ogni organo ha un'apertura verso l'esterno corrispondente ad un organo di senso che ricade sotto la sua giurisdizione: occhi per il Fegato, orecchie per il Rene, bocca per la Milza, lingua/tatto per il Cuore), governa la voce (fonazione)e comanda sulla pelle e i pori, regolando la sudorazione secondo le necessità del momento.

Non è certamente estranea alla nostra esperienza diretta e alla Medicina Occidentale la relazione che intercorre tra Polmone e Naso (prime vie aeree respiratorie) e anche la relazione tra patologie allergiche bronchiali (come l'asma) ed alcune dermatiti allergiche. 

E di come la secchezza eccessiva oltre a danneggiare il respiro, danneggi anche la pelle, disidratandola. 

E a proposito dell'energia proveniente dall'aria non possiamo non ricordare come l'esposizione della pelle alla luce solare promuova la trasformazione della Vitamina D, indispensabile per la salute delle ossa e il potenziamento del sistema immunitario.

Il Polmone collabora con il Cuore, di cui è il primo funzionario o ministro. Nel petto, secondo la MTC, c'è la sede di una forma di energia (=Qi) particolare, che i Cinesi chiamano Zong Qi (=Energia o Qi toracica o del Petto o Ancestrale) che deriva dalla somma della energia acquisita dalla elaborazione e raffinazione degli alimenti operata dalla coppia Milza/Stomaco e dalla energia dell'aria assimilata tramite la respirazione ad opera del Polmone. 

Questa energia permette di sostenere e rafforzare i ritmi vitali respiratori, del battito cardiaco, della funzione cardio-circolatoria e quindi di sostenere la vita. 

Il Polmone, che rappresenta il tetto del torace, è in contatto anche con l'Energia Primordiale (Yuan Qi, ereditata dai genitori e conservata nei Reni), si occupa di amministrare , di abbassare tutte queste forme di energia e di distribuire il loro soffio vitale a tutto l'organismo.

A questo proposito mi sembra opportuno esaminare un paio di pittogrammi cinesi che sono molto interessanti ed istruttivi.

"L'ideogramma XIN", cioè Cuore e l'ideogramma "BEI" che significa tristezza, l'emozione nociva per il Polmone.

XIN = CUORE: è l'immagine sintetica di una scodella vuota, aperta verso l'alto, per accogliere alcune gocce di spiritualità/divinità (=Shen) che poi può riversare e distribuire tramite la circolazione a tutti gli organi. Solo un cuore "leggero" o "vuoto", cioè non oppresso da pensieri, preoccupazioni, emozioni negative o stress, può ricevere e nutrirsi di Spirito e distribuirlo poi a tutto il corpo. Viene in mente la considerazione di Fra Galdino, l'umile fraticello cercatore dei "Promessi Sposi" quando dice: "Noi siamo come il mare, che riceve acqua da tutte le parti e la torna a distribuire a tutti i fiumi".

BEI=TRISTEZZA: la tristezza è una delle emozioni negative che danneggia in modo particolare il Polmone; è come un peso, una cappa che opprime il cuore (vedi il simbolo del cuore in basso), in alto è rappresentato un disegno che evoca un sentimento di chiusura e opposizione, sembra una "schiena contro un'altra schiena", una negazione, una contraddizione che porta cuore e polmone in una sterile lotta interna che porterà allo sfinimento, all'autodistruzione e non più alla distribuzione della energia e dello Shen attraverso la circolazione.

L'organo Polmone si accompagna al viscere Grosso Intestino (Colon): entrambi appartengono all'energia dell'elemento Metallo e insieme lavorano e collaborano. 

Anche il Grosso Intestino infatti "decide" cosa assorbire e cosa eliminare come ultimo scarto della digestione; la maggior parte dell'acqua e degli elettroliti, ancora utili all'organismo, vengono riassorbita proprio dal Colon e perduti in caso di malfunzionamento del viscere (diarrea, disidratazione, ipopotassiemia). 

Anche il Colon soffre della secchezza (stipsi).

Sappiamo dalla Medicina moderna occidentale, in particolare nelle sue ripercussioni psicosomatiche, di come l'Intestino funzioni come un "secondo cervello" e di quanto il suo buon funzionamento contribuisca al senso di benessere psicofisico, mediante la produzione di grandi quantità di mediatori neurochimici che inducono sensazione di calma e serenità (serotonina).

La collaborazione del Grosso Intestino con il Polmone si esemplifica anche considerando il percorso del suo meridiano che scorre dall'indice fino al viso, in prossimità della narice controlaterale. 

Il meridiano del Polmone conclude il suo percorso al pollice: le due dita pollice ed indice, quando congiunte in un anello, esprimono una grande forza della mano. 

Una semplice e antica pratica di automedicazione consiste proprio, dopo uno sfregamento intenso dei due pollici, nel loro versante esterno, dove sono situati i punti energetici del Polmone (in particolare P10 o Dorso del pesce, a metà del rigonfiamento alla base del pollice o eminenza tenar) che ne provochi il riscaldamento, nel massaggiare la zona intorno e sotto le narici come metodo di prevenzione o coadiuvante dei sintomi da raffreddore e delle affezioni delle prime vie aeree. 

La fossetta che si situa al disotto e lateralmente alle narici rappresenta il punto di arrivo del meridiano del Grosso Intestino (si chiama "Accoglienza dei profumi" o Ying Xiang = GI 20), se massaggiata con la punta dell'indice per due-tre minuti può aiutare a risolvere o attenuare sintomi di rinite o congestione nasale. 

Ugualmente utile per il raffreddore è il Punto 4 Grosso Intestino o "Fondo della Valle, situato nell'incavo esterno della mano tra la base del pollice e l'indice. 

Anche l'automassaggio con picchiettatura ripetuta degli arti superiori è un modo semplice per stimolare la circolazione energetica della coppia Polmone/Grosso Intestino. 

Un altro punto molto importante da massaggiare e riscaldare per aumentare le difese immunitarie è il punto localizzato posteriormente nel collo, al di sotto della 7° vertebra cervicale dove si sente una protuberanza ossea, inclinando il collo in avanti (è il punto chiamato Dazhui o "Grande vertebra" o 14 DuMai): è considerato un punto di incrocio di tutti i meridiani Yang.


I QUATTRO PUNTI DA CONOSCERE BENE E UTILIZZARE NELLE SINDROMI DA RAFFREDDAMENTO

Un ottimo e classico esercizio di potenziamento dell'energia toracica e della coppia Polmone/Grosso Intestino è il secondo esercizio della serie "Gli Otto Pezzi di Broccato" (Ba Duan Jin): l'arciere tende l'arco a destra e a sinistra per colpire l'avvoltoio.

L'esercizio consiste nel sollevare una gamba (es. la ds) e posizionarla nella posizione del cavaliere (o Mapu), contemporaneamente le due braccia incrociate davanti al petto si dividono e si estendono : il braccio ds si allunga verso ds come se fosse una freccia, mantenendo l'indice verso l'alto e il pollice aperto (ad L) mentre il braccio sin si piega portando il gomito verso sin., con l'indice e il pollice in contatto e le altre dita chiuse a pugno, come se tirassero la corda dell'arco. 

A questo punto il peso si sposta sull'all'altra gamba (la sin), il busto e il viso si volgono verso la mano sin. che si apre e tutte e due scendono mentre il corpo si rilassa e si richiama la gamba destra. 

Il ciclo si ripete sull'altro lato. 

Questo esercizio può anche essere eseguito da seduti nella tipica posizione del metallo: busto eretto e gambe stese e ben divaricate.

"Tendere l'arco a sinistra e a destra come per colpire l'avvoltoio".

Inoltre sempre considerando il rapporto tra Polmone e apertura dei pori (con conseguente sudorazione) è quanto mai ovvia la raccomandazione soprattutto in questo periodo autunnale di evitare il raffreddamento del corpo con bruschi sbalzi della temperatura quando si è accaldati, come ad esempio durante o dopo una pratica di Tai Chi o Qi Gong. 

I pori aperti rappresentano infatti, tradizionalmente, una ridotta difesa all'ingresso del freddo e dell'umidità, considerate energie perverse, nel nostro corpo. 

Il Polmone che è il Ministro dei Soffi energetici da distribuire in tutto il corpo, si occupa anche di una forma di energia particolare detta Wei Qi, cioè l'energia difensiva o protettiva, che circola in superficie, tra pelle e muscoli e che è responsabile, con la sua efficacia, di proteggere il corpo dall'assalto degli agenti nocivi provenienti dall'esterno (soprattutto freddo, umidità, vento e patogeni microbiologici vari).

Un'ultima considerazione di natura psicosomatica sulla funzione polmonare, non può non interessare la sfera psicoemotiva di questo organo che riceve, come abbiamo visto, una parte di spiritualità / Shen dal Cuore. 

L'aspetto "spirituale" del Polmone è costituito dalla presenza in esso dei cosidetti "PO" che costituiscono lo spirito di sopravvivenza o vegetativo, di memoria automatica o istintiva in grado di preservare la vita della nostra specie.

E' la forza che più ci spinge ad un attaccamento materiale, direi perfino cellulare, alla vita, alla Madre Terra e alla sopravvivenza della nostra specie. 

L'istinto cellulare è ciò che ci fa prendere delle decisioni utili per la vita, automaticamente, senza pensarci, "a pelle". 

Ecco perché il battito del cuore non dipende dalla nostra volontà e anche l'attività respiratoria continua spontaneamente anche quando non ci pensiamo o mentre dormiamo. 

I Po circolano attraverso il sangue e i meridiani in tutto il corpo, abitano in ogni cellula di cui costituiscono una memoria individuale (in termini moderni potremo rappresentarceli come il DNA, codice genetico presente nel nucleo di ogni cellula). 

I PO sono rivolti verso il passato, sono radicati profondamente in noi, avendo esperienza e memoria di ciò che è avvenuto, ci permettono di "tagliare i ponti" con tutto ciò che non serve più o è nocivo alla nostra salute fisica e psichica. 

Sono talmente aderenti alla vita che secondo la filosofia taoista, dopo la morte dell'individuo, vanno a rifugiarsi nelle sue ossa dove possono permanere molto a lungo. 

Da qui il rispetto e la devozione per i resti mortali del trapassato nella antica cultura cinese e la venerazione delle ceneri tra le quali, secondo una tradizione leggendaria si potrebbero trovare delle gemme preziose (cioè la parte più nobile dell'elemento Metallo per l'appunto) quando il defunto era considerato un santo o un grande saggio in vita. 

In maniera simile anche nella nostra cultura religiosa esiste la venerazione delle reliquie dei Santi, spesso rappresentati da resti o frammenti di ossa.

I PO intervengono in qualche modo anche nella nostra pratica di Tai Chi e Qi Gong. In che modo? Attraverso la "memoria corporea" per l'appunto. 

Durante lo studio di una sequenza della forma o durante l'apprendimento di un esercizio, noi dobbiamo innanzitutto capire come si fa, e questo tutto sommato è la parte più semplice: è facile capire con l'intelligenza come fare, spesso siamo anche in grado di spiegare in teoria l'esercizio o addirittura ci sentiamo in grado di correggere i nostri compagni di allenamento, ma in pratica non sappiamo ancora farlo, il corpo deve imparare e memorizzare, lentamente, progressivamente, ripetendo tante e tante volte, fino a farlo diventare un patrimonio mnemonico fisico e non solo della mente.

E' come imparare ad andare in bicicletta.

E' semplice spiegare come si deve fare ma è un grande problema imparare a farlo. Ci vuole tempo. Tanta pazienza.

Tanti errori e cadute.

E' il corpo che deve ricordare, non la mente.

E poi all'improvviso lo sappiamo fare: il corpo ha imparato a stare in equilibrio, a pedalare e possiamo fare tutto in automatico senza pensarci più. 

Una volta imparato rimane per sempre. 

Tutto questo avviene grazie all'intervento dei PO. 

Ma in tutto questo c'è anche un rischio: avere imparato male e continuare insistentemente e ostinatamente a fare lo stesso errore. 

Anche se il Maestro ci corregge, noi capiamo l'errore e magari ci correggiamo sul momento ma il corpo è attaccato all'errore memorizzato e non riesce ad eliminarlo definitivamente. 

E lo ripeterà alla prossima occasione. 

Occorre di nuovo chiamare in causa l'energia spirituale dei PO. 

Anche per disimparare un errore ci vuole tempo, pazienza, buona volontà e umiltà, ripetizioni e correzioni continue. 

E alla fine finalmente il nostro corpo avrà dimenticato l'errore e memorizzato in automatico la nuova forma, finalmente corretta. 

Ma ci è voluto tempo, dedizione e impegno. 

E' stato come riscaldare il metallo, duro, solido, inaccessibile al mutamento e piano piano scioglierlo e liquefarlo e dargli una forma nuova. 

Ma per riuscire, abbiamo imparato, è necessario l'intervento del Cuore.

Recita un antico proverbio : "Il falegname piega il legno per costruire l'arco; il fabbro modella le frecce; il saggio modifica sé stesso".




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