La Sindrome Temporo Mandibolare
Approfondimento sulla necessità di un approccio coordinato e multidisciplinare
COS'E' LA SINDROME TEMPORO MANDIBOLARE
La Sindrome Temporo Mandibolare (STM) è un insieme di disturbi e sintomi provocati da una specifica area della nostra testa in corrispondenza dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Ogni volta che stringiamo i denti, le arcate dentali superiore e inferiore entrano in contatto realizzando quella che viene definita occlusione dentale.
Un'occlusione dentale scorretta può influenzare negativamente la masticazione, la deglutizione la postura, dando origine a problemi dentali, tensioni muscolari, mal di testa, dolori cervicali, problemi articolari e, più in generale, a sensazioni fastidiose nel chiudere la bocca.
Ma non sempre questi disturbi possono essere attribuiti da un'alterazione occlusale, ma bensì da altre cause molto spesso trascurate durante la diagnosi.
La STM colpisce oltre il 25% della popolazione e l'85%-95% presenta almeno un sintomo di tale disturbo nella vita.
Generalmente vengono colpite dalla STM maggiormente le donne in un rapporto di 8 a 1 rispetto agli uomini, e infatti sono coloro che maggiormente accusano anche solo 1 dei tanti sintomi della sindrome.
La cronicità della STM può condurre depressione, scarsa qualità del sonno e bassa energia e influire negativamente sull'attività sociale e sull'occupazione.
La STM interessa la bocca, più precisamente quell'area dov'è presente l'ATM, struttura funzionale necessaria a garantire la mobilità della mandibola.
GLI EFFETTI
I disturbi dell'ATM rappresentano un gruppo di condizioni che provocano dolore dentro e attorno a questa articolazione e a livello dei relativi muscoli.
Problemi all'ATM possono compromettere la capacità di una persona di parlare, mangiare, masticare, deglutire, fare espressioni facciali e persino respirare.
Cervicalgia, emicranea, cefalea, capogiri, stanchezza visiva, sonno disturbato e poco riposante, acufeni, acidità gastrica, nevralgie facciali e craniali, etc., sono solo alcuni degli effetti della STM.
MALOCCLUSIONE E SPORT
Nello sportivo, le malocclusioni dentali impediscono di esprimere il proprio massimo potenziale, aumentando inoltre la probabilità di danni muscolo-scheletrici.
Riequilibrando l’occlusione attraverso un bite, è possibile ottenere un immediato beneficio in termini di reazione, resistenza e potenza.
CLASSIFICAZIONE E NATURA
Se molteplici possono essere gli effetti negativi della STM
altrettante possono essere le CAUSE.
Una tra le cause più comuni è il BRUXISMO, un disturbo caratterizzato dal serrare e/o digrignare frequentemente i denti durante l'arco della giornata o nel sonno.
A seconda dei casi il bruxismo viene classificato in CENTRICO o ECCENTRICO.
L'atto di serrare la mandibola e digrignare i denti comporta un ulteriore sforzo e stress ai muscoli masticatori, danni e usura alla struttura dentale, tensioni e dolori cervicali, aumento della salivazione e di conseguenza dell'acidità gastrica e tutti gli altri disturbi precedentemente elencati.
In sostanza il bruxismo può essere la causa di un'esternazione di un disagio interno di natura psicologica (ansia, stress, tensione emotiva, paura, etc.) oppure funzionale dovuto ad uno scorretto o sbilanciato funzionamento dell'apparato manducatore (occlusione scorretta, alterazioni anatomo-funzionali dell'ATM, difetti di cuspidazione dentale, etc.).
UNA PROBLEMATICA DIFFUSA E SPESSO INCONSAPEVOLE
Quotidianamente sono impegnato alla valutazione e al trattamento di persone afflitte dal mal di schiena in particolar modo da cervicalgia.
Il dolore cervicale per cui il paziente chiede il consulto, viene generalmente descritto come una tensione costante dei muscoli del collo e delle spalle, una limitazione nei gradi di mobilità funzionale, spesso associato ad emicranee o cefalee e affaticamento visivo.
Tutti sintomi che portano a pensare che la causa del suo disagio sia dovuta solo dallo stato funzionale della sua cervicale come anche indicato dal proprio medico di fiducia.
La domanda che frequentemente rivolgo ai miei pazienti dopo un'attenta valutazione è: "Ma lei digrigna o stringe i denti?" e la risposta è quasi sempre:"NO!".
Spesso questa domanda la rivolgo al paziente ancor prima della valutazione dopo aver semplicemente osservato la zona mascellare e temporale e i relativi muscoli occlusali in continuo movimento mentre mi ascolta.
E' sbalorditivo constatare come molte persone siano costantemente in questo stato di tensione occlusale e mai se ne rendano conto.
Infatti quel NO di risposta è sempre associato al fatto che il paziente non si è mai posto la domanda e quindi mai ha prestato la dovuta attenzione a se ciò accadesse.
Invito quindi il paziente a verificare se durante la giornata, specie in alcuni momenti come durante la guida dell'automobile, davanti alla TV o mentre guarda il cellulare o il PC, al lavoro, etc., di far caso se i denti dovessero risultare a contatto o serrati.
E' incredibile come lo stesso, all'appuntamento successivo, confermi stupito di questo atteggiamento a cui non aveva mai fatto caso prima d'ora.
In condizioni normali i denti si trovano in contatto solo nel momento della deglutizione o durante la fase masticatoria tant'è che il contatto protratto e al di fuori di questi due contesti provoca gravi disturbi.
IL BITE PER LA CURA DELLA SINDROME TEMPORO MANDIBOLARE
Sovente viene proposto un BITE, un ausilio odontoiatrico da posizionare in una delle due arcate dentali.
In realtà è solo un importante strumento di "PARTENZA" utile per evitare di rovinare ed usurare i denti durante il bruxismo che per la funzione di "training" per non bruxare.
Infatti, applicando il BITE durante le ore di sonno, si consente al cervello di essere sensibilizzato qualora i denti venissero a contatto favorendone inconsciamente il rilascio.
Questa interruzione del serraggio notturno insieme allo spazio creato dal minimo spessore del BITE, tra l'arcata dentale superiore e quella inferiore, permette la riduzione dei continui risvegli favorendo un sonno riposante.
Ma le STM non si possono risolvere semplicemente con un BITE e un dentista abituato ad affrontare questo disturbo lo sa!
IL DENTISTA: UN'IMPORTANZA STRATEGICA NELLA STM
Personalmente riscontro che difficilmente il paziente, qualora lamentasse da tempo (a volte anni) dei sintomi correlati alla STM, abbia mai avuto alcun consiglio in merito dal proprio dentista, sebbene i periodici controlli e interventi dentali.
Questo perchè, a dire di alcuni dentisti, la richiesta del BITE spesso arriva direttamente dal paziente su consiglio del chiropratico, dell'osteopata o del fisioterapista e non da loro stessi.
Capisco che il paziente vada del dentista soprattutto per altri tipi di problemi sicuramente più urgenti ma un'occhiata al grado di usura dei denti, delle relative cuspidi, allo spessore e della dolorabilità al tatto dei muscoli occlusali, potrebbero far ipotizzare ad una STM sebbene non sia quello il motivo della visita.
E quando invito il paziente ad andare dal proprio dentista di fiducia a valutare l'eventuale applicazione del BITE o per un consulto atto all'ottimizzazione del rapporto occlusale per agevolare la cura al suo disturbo, rimane incredulo e sorpreso del fatto che, durante anni di visite dentistiche, ciò non le sia mai stato consigliato.
Oltre ai denti, un'occhiata veloce alla lingua, ai frenuli, al palato, alle gengive, etc. potrebbero indicare un ulteriore approfondimento medico specialistico tutto a vantaggio della salute del paziente stesso.
Fortunatamente ho la possibilità di poter collaborare con professionisti medici e odontoiatri sempre particolarmente attenti e premurosi anche in queste circostanze, con qui si è instaurato un importante rapporto di reciproca condivisione e di continua crescita professionale a vantaggio del paziente stesso.
QUAL'E' LA SCELTA D'INTERVENTO PIU' APPROPRIATA?
La risposta a questa domanda non è affatto semplice perchè le CAUSE della STM possono essere assai diverse e molteplici e così anche gli effetti.
Per darvi un'idea, le cause possono essere rappresentate da lesioni nell'area mandibolare, varie forme di artrite, alcuni trattamenti dentali, la predisposizione genetica e/o gli ormoni, un'infezione e malattie autoimmuni, un'asimmetria posturale, un trauma cervicale anche non recente (tipo colpo di frusta), da stress psicologico, da disturbi visivi o della motricità oculare (tale da condizionare la posizione della testa e quindi della mandibola), da un disturbo podalico (che altera la postura del corpo e del capo), dal reflusso gastroesofageo che genera disturbi alla mascella, forme tumorali, etc.
Il web è pieno di articoli su come ogni singolo professionista propone di intervenire alla risoluzione della STM e dei suoi effetti di disturbo.
Ogni singolo operatore promuove giustamente il proprio singolo intervento curativo come possibile risoluzione al problema: il dentista con il BITE, il chiropratico con il trattamento manuale della struttura muscolo-articolare, il chinesiologo con il riequilibrio posturale, il medico con un piano farmacologico analgesico, antiinfiammatorio e ansiolitico, il terapista con massaggi e applicazioni strumentali, l'otorinolaringoiatra con la cura degli acufeni, lo psicologo con la cura dell'ansia, etc.
QUINDI, QUALE PROFESSIONISTA SAREBBE PIU' INDICATO?
Odontoiatra? Chiropratico? Psicologico? Reumatologo? Fisioterapista? Osteopata? Gastroenterologo? Chinesiologo? Oculista? Ortottista? Otorinolaringoiatra? etc.. tutti professionisti che attuano un approccio curativo assai differente sia nel metodo che nell'area e nelle strutture corporee ove concentrano il loro intervento.
Questa domanda induce nel paziente una naturalmente e importante riflessione per una scelta curativa di reale EFFICACIA e che non faccia perdere TEMPO e SOLDI inutilmente.
Da ciò si evince come sia alquanto INCAUTO e CONTROPRODUCENTE affidarsi alla scelta di un singolo professionista, forse scelto a caso nel web o per sentito dire, che propone il proprio metodo, senza prima aver accuratamente diagnosticato la vera CAUSA del problema.
Trattare in modo non diretto la reale causa ma, ahimè come spesso accade, aver agito solo sui sintomi, favorisce nel tempo il peggioramento della reale causa con effetti di disturbo ancor più gravi.
E' come voler ristrutturare una casa senza un progetto, senza aver ancor prima verificato la natura e l'entità del dissesto strutturale, senza alcuna coordinazione tra gli addetti ai lavori...immaginatevi il pessimo risultato!
PRIMA DI TUTTO LA DIAGNOSI
Essendo le cause della STM molteplici, la DIAGNOSI MEDICA deve essere alla BASE nella PIANIFICAZIONE dell'intervento CURATIVO.
Solo un'attenta DIAGNOSI MEDICA, preferibilmente coadiuvata da una coordinata VALUTAZIONE in ambito MULTIDISCIPLINARE con altri professionisti come l'odontoiatra, il chiropratico, lo psicologo, il fisioterapista, etc., risulta FONDAMENTALE per la determinazione di un PRECISO ed EFFICACE percorso CURATIVO.
Questo concetto lo si deve estendere a qualsiasi altro sintomo o disturbo del corpo perchè la natura del dolore potrebbe essere completamente diversa da ciò che sembra o pensiamo.
TRATTAMENTO DI CURA COORDINATO E MULTIDISCIPLINATO
Nel progetto di cura impostato e coordinato dal MEDICO collaboreranno sinergicamente i professionisti da lui stesso indicati sia per il trattamento della causa che dei sintomi.
Da una causa possono generare anche disturbi differenti coinvolgendo aree diverse e spesso lontane dalla causa scatenante.
Ecco il motivo per cui il trattamento curativo della STM necessita OBBLIGATORIAMENTE di un intervento COORDINATO e MULTIDISCIPLINARE.
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