Ginocchio: la lesione del LCA provoca importanti cambiamenti nel cervello


Ricercatori dell'Università del Michigan hanno scoperto che gli interventi chirurgici sul legamento crociato anteriore (LCA) del ginocchio provocano importanti ed evidenti cambiamenti nel sistema nervoso centrale.

Lo studio, pubblicato sull'Journal of Athletic Training (JAT) della National Atheltics Trainers Associstion (NATA) è stato condotto su 10 pazienti che si erano sottoposti alla ricostruzione del legamento.

Questi effetti sarebbero la principale causa di difficoltà nel recupero dell'articolazione e fattori di rischio nel favorire nuove lesioni nei pazienti operati per la ricostruzione del LCA.

Chi ha subito l'operazione al ginocchio mostra deficit clinicamente rilevanti sia della forza muscolare (muscolo quadricipite) che nella capacità di carico sull'articolazione stessa.

Questi sintomi possono, nella maggior parte dei casi, persistere per anni dopo l'intervento.

Dalle immagini della Risonanza Magnetica Funzionale (RMF) eseguita sui pazienti è emerso che una parte del tratto corticospinale, il canale incaricato di trasferire i messaggi dal cervello ai muscoli, era pressocché ridotto o atrofizzato del 15% rispetto al tratto associato al ginocchio controlaterale sano.

Questo restringimento del tratto corticospinale, a seguito del trauma e dell'operazione di riparazione del LCA inficia considerevolmente nei messaggi che partono dal sistema nervoso centrale, limitandone il recupero neurofunzionale.

I ricercatori ipotizzano che il fenomeno sia dovuto a un meccanismo protettivo per cui il corpo cerca di limitare i movimenti delle articolazioni compromesse.

Da ciò si evince come una lesione del LCA sia un evento che non riguarda solo l'apparato muscolo-scheletrico ma anche il sistema nervoso centrale.

Alla luce di quanto emerso nello studio potrebbe essere necessario affiancare al tradizionale recupero muscolo-articolare basato sui classici esercizi un percorso più specifico che serva a ricreare il collegamento tra il cervello e l'articolazione aumentando così le possibilità di un effettivo ritorno alla normalità. 

L'identificazione di questi cambiamenti nella funzione del sistema nervoso può aiutare medici e terapisti a comprendere i complessi effetti che le lesioni ai legamenti del ginocchio hanno sia sul sistema neurologico che su quello muscolo-scheletrico.

Ecco perchè a ragion di questo, durante la riabilitazione dovrà essere adottato un approccio sistemico non solo per migliorare la gamma dei movimenti o per ridurre il gonfiore dell'articolazione, ma per prendere in considerazione la limitazione nei movimenti e la ridotta reattività muscolare al fine di ottenere risultati migliori, come afferma Lindsey Lepley, dell'Università del Michigan a capo dello studio.

Se trascurato questo importante aspetto del recupero neurofunzionale si faciliterebbe anche la compromissione funzionale e posturale predisponendo il corpo ad ulteriori episodi traumatici spontanei anche lontani dal ginocchio operato. 

"Piuttosto che puntare sull'allenamento tradizionale sulla forza o la resistenza, bisognerebbe proporre un training per un nuovo apprendimento delle abilità motorie, con esercizi di feedback cognitivo e interventi di coordinamento", concludono i ricercatori.



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